Il Ravenna Festival compie un quarto di secolo e, per questa occasione speciale, oltre a seguire gli spettacoli per non perdere i nostri artisti preferiti , abbiamo fatto un’incursione (quasi senza preavviso!) negli uffici in pieno fermento, per “pizzicare” nel vivo del lavoro i volti che “fanno il festival”: non quelli famosi delle star che vengono a Ravenna, ma il diligente staff “dietro le quinte” della Fondazione Ravenna Manifestazioni che si impegna tutto l’anno per realizzare anche il programma delle stagioni teatrali Download Visual Basic 6.
Alcuni erano fuori sede per incontri e riunioni, ma molti erano lì, con una mano sul telefono e l’altra sul mouse, per le scale con una pila di poster da consegnare in fretta e, soprattutto, impegnati a non perdere l’equilibrio in un tagadà di stringenti scadenze Vitubi is fine mp3.
- Cristina Mazzavillani Muti, Direzione artistica
- Stefania Catalano, Ufficio produzione «25 anni nel cuore del Festival: l’ufficio dove, in poco tempo, facciamo fronte alle richieste più incredibili!»
- Franco Masotti, Direzione artistica «25 anni di avventura continua!»
- Antonio De Rosa, Sovrintendente «Stiamo lavorando per i prossimi 25 anni!»
- Mariarosaria Valente, Redazione social media e promozione«Di questi 25 anni io ne ho visti 10 e mi sembra ancora la prima volta!»
- Giorgia Orioli, Redazione social media e archivio fotografico«#RaFestival25 …Ttweeeeeeeeeeeeeeeeet!»
- Fabio Ricci, Responsabile marketing e ufficio stampa «Ogni volta sembra sempre che “non ce la possiamo fare”…Invece poi fila QUASI tutto liscio!»
- Nicola Landi, Supporto ufficio stampa «Lavoro al Festival dal 2007, questo Festival che di anni ne ha 25 come me. Anche se sono ancora alla base della “piramide alimentare”, lavoro con passione e sudore sperando, un giorno, di salire qualche gradino in più!»
- Stefano Bondi, Ufficio stampa e archivio fotografico «Quasi 25 anni (sono 23) che vivo circondato da foto di musicisti, ballerine e artisti: è uno sporco lavoro, ma mi è toccato!»
- Federica Bozzo, Segreteria artistica «25 anni di Festival e ogni volta è sempre nuovo!»
Ravenna Festival 2014
Anche quest’anno, dall’apertura con la rigorosa Svetlana Zakharova, si sono succeduti a Ravenna nomi eccellenti, in felice rappresentanza di tutte le discipline artistiche: la commovente Alessandra Ferri, i maestri Nagano e Temirkanov, lo strepitoso Claudio Bisio di pochi giorni fa, tutti uniti dal richiamo al tema della Grande Guerra, a cento anni esatti (oggi!) dall’attentato di Sarajevo che scatenò la più tragica e sublime mattanza fino ad allora mai vista Download the map of Gyeongsang Namdo.
Ed ora che siamo nel pieno del programma, ci piace parlare di due imminentissimi appuntamenti musicali DA NON PERDERE che, messi insieme, suonano come il sacro e il profano, o le due facce bicolore dei Ringo: Vinicio Capossela – il ritorno – e il Maestro Muti Download The Evil Police.
Domenica 29 giugno Vinicio Capossela, torna a suonare dopo l’intenso concerto alla Pineta Micoperi di qualche giorno addietro e si ripresenta con La Banda della Posta per emozionarci con canzoni di frontiera, d’anarchia e di guerra, “ma tutte da ballare” (nella splendida sede di Palazzo San Giacomo a Russi, ore 21.30) bestez qway 다운로드.
Definito il ‘migrante’ della musica, un anno fa è tornato a Calitri (in provincia di Avellino dov’è nato suo padre) e ha recuperato un pittoresco complesso di anziani musicisti che dagli Anni ’50 suonava polke, valzer e mazurke ai matrimoni, e si ritrovava
“davanti alla posta nel pomeriggio assolato montserrat 웹폰트 다운로드. Montavano la guardia alla posta, per controllare l’arrivo della pensione. Quando l’assegno arrivava, sollevati, tiravano fuori gli strumenti dalle custodie e si facevano una suonata Download windows xp Hangul. Il loro repertorio fa alzare i piedi e la polvere e fa mettere ad ammollo le camicie sui pantaloni. Ci ricorda cose semplici e durature”.
E noi aspettiamo il poeta vagabondo, con i suoi musicisti “coi capelli bianchi ed energia da vendere”, per vedere dal vivo le sue favole rocambolesche, disegnate nell’aria a colpi di note, nell’eleganza di campagna della più bella villa russiana E-Government Framework 3.8.
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. Ph. Paolo Soriani" src="http://www.diravenna.it/wp-content/uploads/Ravenna-festival-Capossela-Paolo-Soriani.jpg" width="680" height="507" /> Vinicio Capossela e la Banda della Posta Download Windows 10 64-bit iso. Ph. Paolo SorianiSul maestro Riccardo Muti, poi, si potrebbero scrivere libri e non si finirebbe ancora, ma un episodio su tutti, in questo frangente, ci emoziona:
“il 1 luglio 1990, sono da poco passate le nove di sera e la sua bacchetta si leva tra le antiche mura veneziane della Rocca Brancaleone: risuona il primo movimento, Adagio – Allegro spiritoso della Sinfonia n. 36 in Do maggiore K 425 di Mozart, conosciuta come Sinfonia Linzer”: è lì che nasce il Ravenna Festival.
Lunedì 30 giugno, al Palazzo Mauro de André, torna Muti con la grande musica sinfonica e una dedica speciale a Claudio Abbado. Reduce dalla tournée in Giappone con i complessi del Teatro dell’Opera di Roma, con lui ci sarà la “sua” orchestra “Luigi Cherubini” che compie dieci anni, insieme all’Orchestra Giovanile Italiana e a un talentuoso, giovane musicista: il pianista francese David Fray.
E aprirà proprio Fray con il Terzo concerto in do minore per pianoforte e orchestra op. 37 di Ludwig van Beethoven, in cui il compositore impresse uno dei suoi temi più plastici e incisivi.
Completa il programma una delle sinfonie più amate di Pëtr Il’ič Čajkovskij, la Quinta in mi minore op. 64, una partitura dall’identità tragica in grado di soggiogare l’ascoltatore fin dal primo ascolto.